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Articolo di approfondimento
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Il RUP nel nuovo Codice degli Appalti: responsabilità e obblighi

27 Novembre 2023

Da Responsabile Unico di Procedimento a Responsabile Unico di Progetto: il D.Lgs. 36/2023 ha innovato in profondità il profilo del RUP, designato come project manager dell’intervento pubblico. Il nuovo RUP assume di conseguenza un ruolo ancora più centrale nel processo decisionale e nella complessa attività amministrativa necessari a realizzare l’appalto, nel solco dei principi del risultato e della fiducia delineati nella Parte I, Titolo I del Decreto.

A disciplinare la figura del RUP nel nuovo Codice degli Appalti vi sono:

  • Art. 15 “Responsabile Unico di Progetto (RUP)”
  • Allegato I.2 “Attività del RUP”

Dal vecchio al nuovo RUP: le responsabilità del Responsabile Unico di Progetto

La responsabilità principale del Responsabile Unico di Progetto è quella di assicurare “il completamento dell’intervento pubblico nei termini previsti e nel rispetto degli obiettivi connessi al suo incarico” (art. 15, co. 5, D.Lgs. 36/2023). Inoltre, il RUP ha il dovere di vigilare sulla sicurezza e salute dei lavoratori.

Pur mantenendo su di sé il ruolo di supervisione, indirizzo e coordinamento, che è unico, S.A. ed Enti concedenti possono prevedere la nomina di responsabili di procedimento per le singole fasi del ciclo d’appalto – programmazione, progettazione, affidamento ed esecuzione – oltre a mettere a disposizione una struttura di supporto e risorse finanziare non superiori all’1% dell’importo a base di gara per appalti di particolare complessità.

La nomina a RUP da parte delle Stazioni Appaltanti e degli Enti concedenti non può essere rifiutata.

Quali compiti spettano al nuovo RUP?

I compiti del RUP vengono descritti nell’Allegato I.2 al Codice, e si suddividono in:

  • compiti comuni a tutti i contratti e le fasi (art. 6), come il contributo alla predisposizione dei programmi triennali per i lavori pubblici e per i beni e servizi, e gli adempimenti di trasparenza relativi ai bandi di gara e contratti;
  • compiti specifici per la fase dell’affidamento (art. 7), tra cui la verifica della documentazione amministrativa – quando non viene nominato un responsabile di fase – e delle offerte anormalmente basse;
  • compiti specifici per la fase dell’esecuzione (art. 8), che prevedono la collaborazione con attori quali il Direttore dei Lavori e il coordinatore per la sicurezza per vigilare sul corretto adempimento delle prescrizioni contrattuali.

Scarica la Brochure Codice Appalti 2023

Obblighi di comunicazione del RUP verso ANAC legati alla digitalizzazione del ciclo dell’appalto


Nell’ambito del processo di digitalizzazione che dal 1° gennaio diverrà obbligatorio per tutte le procedure di affidamento, che confluiranno nella Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici (BDNCP) gestita da ANAC, al RUP spetta l’incarico di gestire la comunicazione con i sistemi ANAC e di nominare ulteriori utenti delegati allo svolgimento di singole attività.

Nello specifico, il RUP dovrà:

  • Disporre di un profilo applicativo all’interno del sistema di ANAC PCP – Piattaforma Contratti Pubblici, tramite accesso con SPID o CIE.
  • Scegliere le apposite schede ANAC per le differenti attività relative alla procedura di affidamento – come ad esempio la creazione dell’appalto o la richiesta del CIG - e inviarle alla Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND) tramite piattaforme di e-procurement certificate. Dal momento che molte delle attività verranno svolte in maniera asincrona, il RUP dovrà verificare l’esito della richiesta per accertarsi che sia andata a buon fine.
  • Selezionare i delegati per lo svolgimento di singole attività per ogni fase del contratto. Tali delegati devono essere registrati ufficialmente sulla PCP di ANAC affinché siano abilitati alle operazioni assegnate dal RUP.
  • Assicurarsi che la trasmissione delle comunicazioni ad ANAC sia tempestiva. “L’omissione di informazioni richieste, il rifiuto o l’omissione di attività necessarie a garantire l’interoperabilità delle banche dati coinvolte nel ciclo di vita dei contratti pubblici costituisce violazione di obblighi di transizione digitale”, ai sensi dell’art. 23 del Codice. Tuttavia i RUP non saranno sanzionabili fino al 1° luglio 2024 (art. 222).

Acquisti Telematici, la suite che supporta i RUP in ogni fase dei contratti pubblici

Grazie alla suite di Public Procurement firmata DigitalPA, i RUP delle Stazioni Appaltanti e delle Centrali di committenza possono ottenere pieno controllo e visibilità su tutte le fasi del contratto, con procedure guidate e conformi al nuovo Codice dei contratti pubblici, e contare su consulenza, supporto e formazione per chiarire ogni dubbio tecnico o normativo.

Nel rispetto delle tempistiche previste dal legislatore, Acquisti Telematici ha avviato a ottobre l’iter di certificazione con AgID e ANAC per la completa interoperabilità con la PDND, mettendo a disposizione in un unico punto d’accesso tutte le schede necessarie alla programmazione, progettazione, affidamento ed esecuzione delle procedure, inclusi gli obblighi di trasparenza amministrativa relativi a bandi di gara e contratti, integrati nella piattaforma.

Entro il 1° gennaio 2024 la suite sarà certificata e interoperabile con la BDNCP di ANAC.

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